PCG BAR con… Giorgio Verderio

  • 6 Aprile 2021
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Nuova intervista e nuovo personaggio! Partiamo subito dalla presentazione

Ciao a tutti! Il mio nome è Giorgio Verderio”

 

–          Ciao Giorgio! Qual è il tuo ruolo all’interno della Polisportiva?

 “Sono un dirigente calcio under 17 e responsabile organizzativo del Memorial Stefano Lesma”

 

–          Che cosa significa per te il PCG Bresso e da quanti anni ne fai parte?

“Innanzitutto cominciamo con la seconda domanda: da ragazzino ai tempi delle medie ho frequentato la scuola calcio dell’allora USCG BRESSO e nei primi anni ’80 sono stato un mediocre, con un po’ di autostima, calciatore disputando un campionato “giovanissimi” ed un campionato “allievi”. Terminata l’esperienza da atleta, per un po’ di anni non ho avuto ruoli attivi nella Polisportiva, fino all’anno 2000, anno in cui il mio primo figlio Giovanni cominciò la sua avventura in Polisportiva iscrivendosi alla Scuola Calcio. Dal 2003 con l’inizio del campionato “pulcini” ho iniziato a svolgere la funzione di Dirigente accompagnatore. Da quattro anni sono diventato lo speaker del Torneo Internazionale. Passando alla prima domanda la cosa più immediata che mi viene da dire è che la PCG non è per me una cosa particolare piuttosto che un’altra: è molto di più. Vista la ricchezza di persone incontrate con tante amicizie fiorite, gioie e dolori vissuti insieme, vittorie e sconfitte, devo ammettere che la PCG fa parte ormai della mia vita, avendo coinvolto in vari ruoli anche tutta la famiglia”

 

–          Cosa ti lascia a livello umano questo tuo ruolo?

“La cosa più importante che mi ha lasciato, e continua a lasciare col passare del tempo, il mio ruolo in Polisportiva è la possibilità di stare insieme ai ragazzi più giovani. Ho avuto la possibilità di condividere con i miei figli l’esperienza della loro attività sportiva, ed insieme a loro con tutti i compagni. Più che compagni però erano e sono amici. Ed è proprio questa amicizia tra i ragazzi, frutto spesso delle loro esperienze dell’oratorio, che permette di arrivare a grandi traguardi, o di “sopportare” annate meno travolgenti.
Esperienza particolarissima è però quella del Torneo Internazionale. Fino ad una decina di anni fa, la mia attività lavorativa non mi aveva permesso di partecipare attivamente nello staff. Riuscivo a dare una mano nelle giornate finali come “strappa biglietti”. Qualche anno fa, il giorno prima che iniziasse il Torneo, il Checco venne in Cooperativa dei Fiori, dove lavoro attualmente, dicendomi che la persona che fino all’anno prima si occupava del ruolo dello speaker, improvvisamente non era più disponibile. Vista la necessità e soprattutto la difficoltà di trovare un’altra persona che fosse disponibile ho detto: “lo posso fare io lo speaker”. E il giorno sono stato colpito da tutto lo staff che mi ha spiegato cosa dovevo fare e soprattutto dire. Un’esperienza commovente per come sono stato accolto da ognuno nonostante tutto il grande lavoro e i problemi che tutti avevano sopra le proprie spalle. Ogni sera poi, sapere che qualcuno saliva le scale per salire fin su nella cabina per portarti il panino con la porchetta e un buon bicchiere di vino ti faceva sentire accolto da un gruppo di veri amici”

 

–          Hai qualche aneddoto divertente da raccontarci?

“Forse per raccontare gli aneddoti divertenti accaduti in questi anni ci vorrebbe un libro intero!
Una volta si giocava una partita in casa. Fin da subito inizia un rapporto poco amichevole tra un nostro dirigente e quello degli avversari. A metà del secondo tempo il battibecco si fa sempre più pesante fino allo scontro fisico sotto la Tribuna. Io cerco di trattenere il nostro dirigente che mi porge gli occhiali in vista dello scontro. Interviene l’arbitro. Il dirigente avversario urla all’arbitro: “Direttore, lui mi vuole menare!”. Il nostro dirigente: “Direttore! Io non lo voglio menare! Di piùùùù!!!!!!!!!!!”.
E così siam finiti tutti nel proprio spogliatoio

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