10 domande al nostro Direttore Tecnico
Interessante e dettegliata l’intervista rilasciata dal Prof. Luciano Mauro, Direttore Tecnico del Settore Volley del PCG BRESSO, che ci parla di bilanci, obiettivi stagionali, ma anche di grandi novità per gli anni a venire.
10 domande al nostro Direttore Tecnico
1. Luciano, dapprima un commento sull’OTTIMA STAGIONE 2012/13, conclusa, oltre che con il terzo posto ai Regionali PGS della nostra Mista, anche con il Secondo Posto provinciale per l’U13 Maschile 3×3, la promozione della terza divisione femminile e la storica doppietta in Coppa Milano U17 e U15 maschile.
Partiamo dalla Coppa Milano U15 e U17. Siamo la prima società che riesce a fare la doppietta in questa manifestazione. Per la U17 le premesse per far bene c’erano tutte: lo scorso anno, come U16, avevamo vinto la stessa coppa e quindi ci aspettavamo una conferma in U17, e così è stato. Un “grande slam” perfetto, senza sconfitte, con un perentorio 3-0 finale al Vittorio Veneto, che ha sancito la gerarchia di questo gruppo sui diretti avversari di categoria. Superlativi!
La grande sorpresa viene invece dalla U15 che, con un percorso netto e a dir poco esaltante, ha saputo imporsi nella difficile finale contro un Gonzaga Milano mai domo. Spettacolari!
E definirei ottimo anche il risultato dei piccoli della U13, che hanno dato prova di grande tecnica e tenacia, e che si sono comportati benissimo per tutto il torneo, mancando di un niente il massimo traguardo. Bravissimi tutti, quindi, e non solo i giocatori, ma anche allenatori, dirigenti e quelli (non pochi) che con il loro contributo, a vario titolo, li hanno sostenuti.
Benissimo anche le ragazze che al loro primo campionato, si sono subito distinte tra le migliori formazioni della provincia, ottenendo una promozione già con 3 giornate di anticipo e con una sola sconfitta nel tabellino finale!
La Mista “invece” ci ha ormai abituati a questi exploit, sarebbe una notizia se non facesse risultati. Scherzo, ovviamente; questi ragazzi sono ammirevoli: rinnovano ogni anno il piacere di ritrovarsi, giocare e anche… vincere! E’ la riprova che lo sport non è solo una questione di sudore e sacrificio, ma anche amicizia e condivisione di valori che vanno ben oltre il poco tempo sportivo che si condivide.
2. Grandi risultati, ma anche grandi numeri per questo settore che oggi vanta più di 300 tesserati, cosa può incrementare o fermare questa crescita esponenziale?
Due sole parole: gli spazi! Essi ci limitano già oggi e, se non cambia qualcosa, saranno il nostro primo e unico ostacolo alla crescita e determinarne l’eventuale stop. Siamo ormai “super compressi”, il nostro planning settimanale di allenamenti e gare somiglia ad un puzzle, con tanto di colori e forme diverse per distinguere squadre, allenamenti e allenatori; per combinare il tutto ci mettiamo un paio di riunioni ed interminabili discussioni, perché le esigenze di ciascuno possano essere accolte/rispettate. In corso di stagione, poi, basta il recupero di una partita o il passaggio di una squadra ad una fase successiva per mandarci al collasso.
3. Un breve commento ai campionati delle nostre prime squadre.. [CM, I°F, I°M, II°F]
Serie C Maschile – Una breve premessa per dire che abbiamo cambiato molto per questa stagione: allenatore e giocatori. Ma anche quest’anno, la giovane età, la serietà e il talento sono stati i tratti distintivi (per noi una costante) seguiti per sceglierli per entrare a far entrare parte del nostro team. La squadra è stata affidata a Fabrizio Smorgon, allenatore preparato e determinato, con ottime capacità di coinvolgimento. A lui si affiancano in qualità di assistenti Roberto Fonso e Gianni Manzi, già componenti dello staff tecnico della società. Nel merito del campionato direi che i risultati finora ottenuti sono ottimi, abbiamo pienamente meritato il secondo posto nel girone della prima fase, disputato contro compagini ben agguerrite e poco disposte a fare concessioni. La seconda fase, play off, è iniziata alla grande e sono sicuro che potremo fare molto bene: i ragazzi hanno ottime potenzialità e ci piacerebbe che riuscissero ad esprimerle compiutamente.
1a Div. Femminile – Questa squadra è un po’ in crisi di risultati, non certo di voglia e determinazione, e neanche di gioco. Si trovano nella “pancia” della classifica, ma credo che con un pizzico di fortuna potranno presto risalire nelle posizioni che competono loro (e che meritano), visto il tempo e le energie che le ragazze profondono sul campo, dando sempre il meglio di sé senza risparmiarsi.
1a Div. Maschile – I maschietti della prima divisione giovane, allenatore compreso, stanno ancora “rodendosi” per il terzo posto finale nella scorsa stagione, ad un punto dalla seconda (!) e fuori dagli spareggi per il passaggio in Serie D. Ma anche dalle sconfitte s’impara e quest’anno si vede che le cose sono proprio cambiate: sono primi ed imbattuti! La “chimica” della squadra è molto buona: presenta gli atleti del nucleo portante dello scorso anno, tre nostri ottimi ex U17, più qualche altro buon elemento esterno voglioso di ben figurare. L’auspicio è che continuino così, traendo il massimo profitto dalle caratteristiche di ciascuno, con abnegazione e altruismo, senza mai mollare. La posta in palio è alta e loro lo sanno, e credo non siano disposti a mollare punti in giro.
I ragazzi dell’altra Prima Divisione lottano invece per salvarsi, ma il buonissimo lavoro, la grinta e l’esperienza, son certo che la faranno da padrona!
2a Div. Femminile – Un anno, il 2013, senza perdere una partita! Fantastiche! Questo è il loro biglietto da visita: la promozione dalla terza in seconda divisione la scorsa stagione, e in questa sono nei primi posti e sono anche qualificate alle fasi finali della Coppa Milano. Fanno punti e macinano avversarie senza mollare mai, ben dirette da Gianni Manzi, il loro attento e capace allenatore.
4. Quali sono i principali obiettivi del settore giovanile?
Ne distinguerei sostanzialmente due. Il primo per la parte sportiva: fornire le migliori proposte motorie, tecniche e tattiche possibili per favorire la crescita e la realizzazione degli atleti.
Il secondo, quello di ricercare lo sviluppo di tutte le componenti della personalità dei ragazzi per aiutarli a crescere in modo sano, favorendone la piena realizzazione come persone.
In questi percorsi, lo staff tecnico e societario devono saper evidenziare le loro capacità e rispettare i loro limiti, aiutandoli a crescere e migliorarsi con pazienza e gradualità.
E’ altresì fondamentale riuscire a trasmettere loro, oltre la passione per lo sport, i principi di lealtà, di rispetto, di collaborazione e lo spirito di sacrificio per raggiungere il risultato
5. A livello femminile ci stiamo consolidando, ma come vedi lo sviluppo del settore in futuro?
Splendido, ma molto “impegnativo”! Mi spiego: le energie e le risorse profuse in questi anni hanno prodotto la reazione attesa, ma non così … clamorosa. Oggi siamo a gestire una realtà sportiva rappresentata da 5 squadre giovanili che disputano vari campionati FIPAV, cariche di entusiasmo e traboccanti di aspettative e speranze. Nel prossimo futuro saremo perciò impegnati a mantenere e migliorare la formazione tecnico-tattica e la qualificazione di questi gruppi, e di altri che si stanno affacciando … Ciò che temo di più quindi, è che non si riesca a dare loro ciò che si aspettano e si meritano a causa del limite spazi-palestra già prima indicato. Questo fatto potrebbe davvero fortemente condizionare lo sviluppo di questo progetto, e a questa infausta ipotesi si deve necessariamente trovare delle soluzioni.
6. Il Progetto Giovani sta avendo un grandissimo successo, a livello maschile come posizioneresti la nostra società?
Considerando i risultati complessivi della scorsa stagione, quelli fin’ora conseguiti in questa, il numero di ragazzi attualmente in organico del nostro settore giovanile, i più giovani e i piccolissimi che stanno “spingendo” per farsi spazio come futuri protagonisti, collocherei la nostra società tra le prime cinque a livello provinciale per risultati, e nei primi tre posti come movimento.
7. Come valuti la collaborazione tecnica con il Desio Volley Brianza e Vittorio Veneto, per l’Under19 Maschile?
Quando al termine della scorsa stagione abbiamo pensato il da farsi con i ragazzi uscenti dall’under 17, (avendo deciso di non disputare la U19), eravamo consci di dover fornire loro le migliori opportunità per continuarne la crescita tecnico-tattica. Scegliendo queste due società, con tecnici di comprovate capacità ed esperienza, abbiamo raggiunto tale scopo: i nostri giovani (Pellacani – Faedi – Sampietri al Desio e Matera – Maderna al VV) stanno oggi disputando questo campionato come protagonisti, con grande soddisfazione loro e nostra. Quindi definirei ottima questa collaborazione che in futuro potrà continuare interessando, con eventuali interscambi, anche altri nostri ragazzi.
8. Ci sono delle differenze tra i ragazzi/e di oggi e quelli di 10 anni fa?
Questa domanda apre di fatto una finestra sulla nostra società, rimandandoci a dati e statistiche che evidenziano come i giovani d’oggi siano affetti da “ipocinesi” cronica.
Alcuni ricercatori del settore sportivo affermano che ogni cinque anni, ciclo delle elementari, i valori prestativi, riferiti alle capacità motorie, calano in modo sensibile. I medici aggiungono che la scarsa attività fisica produce cattive abitudini di vita, delineando un soggetto di tipo astenico, ipotonico e, nella maggior parte dei casi, in sovrappeso; tale malattia poi agisce su tutti gli apparati e i sistemi del nostro organismo, indebolendoli e mettendoli a rischio. Quindi la risposta purtroppo è: si! E nel nostro lavoro osserviamo quanto di vero ci sia nelle affermazioni sopra riportate, trovandoci, ancor prima di proporre i rudimenti dei fondamentali tecnici della pallavolo, nella necessità di recuperare e/o costruire una motricità di base spesso carente o inesistente. E temo che nel futuro questa tendenza sarà rafforzata, visto l’incremento delle attività “digitali”, a scapito di quelle fisiche, e del conseguente tempo-divano dei nostri ragazzi.
Aggiungerei che un altro aspetto distingue i ragazzi di un tempo da quelli d’oggi: questi ultimi sono bersagliati da immagini di “vincenti”, sia in ambito sportivo che sociale. Ma a questi “modelli” raramente si associa il duro lavoro compiuto, ad esempio, in ambito sportivo, per affermarsi. Anzi il messaggio generale che passa, è che basti un po’ d’impegno, una “comparsata” televisiva o su YouTube, un po’ di fortuna e … diventi famoso, ricco e quant’altro. E questa falsa convinzione approda a volte anche da noi in palestra, dove alcuni pensano che basti esserci per riuscire, partecipare per subito vincere, con la pretesa di giocare subito titolare perché “sono bravo almeno quanto gli altri se non di più”, magari con il convinto sostegno del genitore. Questo negativo atteggiamento scaturisce da una mancanza di cultura sportiva e di sano confronto con gli altri che una volta invece si “strutturava” nelle interminabili giornate di gioco in cortile o negli oratori, dove le capacità e le abilità tecniche si confrontavano, si gerarchizzavano, ed erano accettate se addirittura favoleggiate nei racconti tra amici.
9. In cosa e dove, secondo te, la società deve potenziare le sue risorse?
Guardando avanti, vedo ancora dei margini di miglioramento nella qualificazione dei tecnici, anche se ultimamente abbiamo investito molto su loro, sostenendoli nella formazione nei corsi FIPAV, con scambi e assistenza reciproca in palestra, con il tutoraggio. Tuttavia questa azione deve proseguire rinforzandosi, in partire già da questa stagione agonistica dove abbiamo diversi giovani che stanno facendo le loro prime esperienze di affiancamento o di stage con i nostri tecnici.
Sarà fondamentale poi proseguire nella costituzione di gruppi squadra con atleti/e omogenei per età e livello, per meglio gestire il lavoro in palestra e più facilmente programmare i campionati di categoria.
Ampliare il già ottimo gruppo di dirigenti, segnapunti ed arbitri giovanili. Creare un servizio di reporters che con brevi articoli/resoconti di tutte le partite disputate dalle nostre squadre, magari corredate da foto, facciano condividere a tutti, sul nostro sito [tra l’altro nuovissimo e bellissmo], la loro esperienza sportiva.
Per ultimo, non certo per importanza, il già citato problema degli spazi palestra! Qui vanno sensibilizzate e coinvolte, nelle competenti sedi, le istituzioni, alle quali far presente la vitale necessità della nostra richiesta.
10. Il PCG BRESSO è Scuola Federale di Pallavolo. Per il biennio 2013-14 ha migliorato la sua posizione nella graduatoria Qualità FIPAV per il Settore Giovanile, vedendosi assegnare il Marchio d’Argento in entrambi i settori: maschile e femminile, ponendosi tra le 45 migliori società d’Italia, cosa significa tutto questo?
Significa che ci è stato riconosciuto anche dalla Federazione Nazionale il grande salto di qualità e quantità che abbiamo fatto, che abbiamo lavorato molto bene e che dobbiamo esserne orgogliosi. Significa anche che dobbiamo ringraziare tutti quelli che con il loro contributo, sul campo e fuori, hanno permesso il raggiungimento di tali obiettivi. Un grande grazie quindi agli tutti atleti, ai loro genitori, ai dirigenti, agli sponsor, alla dirigenza societaria, perché senza la disponibilità e il sostegno di tutte queste componenti questo risultato difficilmente sarebbe stato raggiunto.
Infine questo significa dobbiamo e vogliamo raggiungere un ulteriore e superiore livello qualitativo: disputare le finali provinciali giovanili in tutte le categorie, sia al maschile che femminile, con ragazzi/e tutti provenienti dal nostro vivaio. Un sogno? Forse, ma ci piacerebbe farlo ad occhi aperti!
Dopo quasi quattro anni alla Polisportiva Circolo Giovanile Bresso, voglio fare una sorta di riflessione su questa mia esperienza e dire che, pur avendo lavorato con diverse società sportive e con moltissime persone, ho scoperto che QUI esiste un modo ancora diverso di praticare lo sport che definirei senz’altro “migliore”, perché è sostanziato anche dallo stare bene insieme!
Sarà perché in questa società sono tutti “sul pezzo”, a cominciare dal suo effervescente direttore sportivo, Alberto Plantamura; dai ragazzi alle ragazze, dagli allenatori ai dirigenti.
Non è chiaro chi-stimoli-chi, come nel vecchio gioco della “scossa”, ma poco importa: siamo tutti legati in questa sorta di vortice che produce risultati ed effetti bellissimi, per rendersene conto basta ricordare la recente giornata con il CAF, e vedere la foto di gruppo finale.
Una frase a me cara in cui, pur riferendosi al senso della vita, possiamo anche riconoscere l’essenza del praticare lo sport, avendo sempre presente che quest’ultimo non deve fondarsi sull’idea del successo, bensì sull’idea di dare il meglio di sé: “…dietro ogni traguardo c’è una nuova partenza, dietro ogni risultato c’è un’altra sfida..” (M. Teresa di Calcutta)
Un saluto ed abbraccio a tutti voi, con un grazie per questa esperienza che condividiamo.